Quando le profondità marine diventano un alleato

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Quella che state per scoprire in queste righe è la storia affascinante dell’ingegno umano che è stato capace di governare la natura del mare, trasformandone le asperità in alleate per la conquista dell’ignoto. Scoprirete e approfondirete una tecnologia ponderata nel 1954 che per oltre 20 anni è stata al polso di un numero incalcolabile di subacquei, scienziati ed esploratori delle profondità.
Il gran numero di orologi dell’epoca giunti funzionanti fino ai giorni nostri ne testimonia l’incredibile intuizione e qualità. Oggi, tuttavia, il termine “Super Compressor” è spesso usato in modo improprio: la maggior parte delle persone chiama così qualsiasi orologio dotato di doppia corona e lunetta girevole interna, ignorandone lo straordinario significato. Super Compressor è un brevetto e un marchio registrato che riguarda sia casse con doppia corona che casse con singola corona o con corona e pulsanti ma, soprattutto, un progetto specifico di cassa subacquea realizzato dallo storico inventore e produttore Ervin Piquerez S.A. (EPSA), che ne ottenne il brevetto nel 1957. Egli progettò un sistema di chiusura stagna della cassa che aumenta la capacità di impermeabilità dell’orologio man mano che aumenta la pressione marina. Più si va in profondità, più pressione viene applicata al fondello, sigillandolo contro la guarnizione dell’O-ring. La pressione marina, dunque, il più grande nemico del subacqueo in immersione, diventava questa volta suo alleato.

La maggior parte dei fondelli Super Compressor integra una molla, in modo da rimanere assicurato sulla cassa senza essere completamente stretto. Con l’aumento della pressione dell’acqua, la parte posteriore viene ulteriormente spinta contro la cassa, aumentando la resistenza all’acqua. Un altro vantaggio di questa configurazione è che l’O-ring subisce una massima pressione costante, con un conseguente minor deterioramento nel tempo.
EPSA produsse continuativamente casse per oltre 100 importanti marchi di orologeria subacquea fino a metà anni 70. Gli orologi più iconici avevano due corone, una a h2 e l’altra a h4 che governava il movimento, mentre la corona governava la ghiera interna di immersione. Molti copiarono sin dall’epoca questo aspetto unico. C’erano anche casse SC a corona singola, alcune con una lunetta esterna per subacquei e alcune senza alcuna lunetta girevole.
Le casse Super Compressor hanno, per la maggior parte, caratteristiche facilmente riconoscibili che le distinguono come tali. Tra le più iconiche, anche se non adottate da tutte le Maisons, alcune delle quali preferivano imprimere il loro logo, c’è la retinatura incrociata sulle corone, in genere sovradimensionate e spesse, per rendere più facile l’utilizzo sott’acqua.
Un altro segno distintivo delle casse Super Compressor è l’uso del classico logo del casco da palombaro. Questo era quasi sempre stampato e accompagnato dai brevetti almeno all’interno del fondello. Molti marchi sceglievano poi di inserire una versione gravata anche nella parte esterna del retro dell’orologio.
Questa caratteristica permetteva di identificare immediatamente una cassa EPSA, mentre ora molti marchi la usano come semplice vezzo estetico.

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